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Descrizione

Spostandoci dal centro storico verso sud-ovest, raggiungiamo la regione della Mellea con la cappella agreste dedicata alla natività di Maria Vergine, costruzione tardo barocca riedificata dopo la metà del 1600 per rispettare i voti fatti durante l’epidemia di peste che colpì duramente Bossolasco. Venne incaricato della ristrutturazione mastro Nicolao, il quale, nello stesso anno, ricostruì anche la chiesa dei Disciplinanti e delle Umiliate, per sostituire i vecchi edifici religiosi in pessime condizioni.
La chiesa della Madonna della Mellea, nei secoli, ha subito numerose ristrutturazioni, come dimostra la diversa connotazione delle volte interne. Il campanile è stato costruito successivamente alla chiesa, come risulta da una delibera di Consiglio del 1786. Oggi vi si celebra a maggio la novena e l’8 settembre la processione con fiaccolata in occasione della Festa della Madonna.
Nel territorio di Bossolasco possiamo visitare cinque Cappelle: Santa Maria degli Angeli in località Pezzea, San Lorenzo in Prato Noero, Santa Maria Maddalena a Bossolaschetto, Angelo Custode in località Chiaretta ed ¬infine San Rocco nell’omonima località. I riferimenti storici sono pochi, ma i santi a cui le cappelle furono dedicate sono i protettori dei malati e degli appestati. E’ dunque lecito farle risalire al 1630, anno in cui la pestilenza, che imperversò in tutta Europa, dimezzò i bossolaschesi.
Fino al 1886, nella frazione Travagli, esisteva una Cappella intitolata alla Santa Croce, i cui ruderi erano visibili fino a pochi anni fa.
Raggiungiamo la Cappella di S.Rocco attraverso un’altura chiamata Località Bicocca (punto più alto del paese: 802 m slm), dalla quale si gode della magnifica visuale della Valle Belbo e dell’ arco alpino con al centro il Monviso e a nord-ovest il gruppo del Monte Rosa. Qui è in fase di realizzazione un’area dedicata ad osservatorio ornitologico e naturalistico chiamata “Madonna della Pace”, nome scelto dall’ideatore di questo progetto: il professore Edoardo Monticelli. Ospiterà il centro didattico e studi sulla flora e sulla fauna dell’Alta Langa. Verranno realizzati archivi per esporre il materiale naturalistico e fotografico del parco. Saranno organizzati incontri, lezioni e proiezioni per laureandi, studenti, stagisti, ma anche per scolaresche e famiglie che vorranno osservare piante, insetti e volatili dell’Alta Langa direttamente sul posto.
Dalla Mellea parte la passeggiata in Località Chiaretta: anello di 5 Km in aperta campagna grazie al quale si raggiunge la Cappella dell’Angelo Custode. Su questi prati si può ancora notare l’impianto di risalita della pista da sci, ormai in disuso anche a causa dei cambiamenti climatici. Proseguendo si arriva in Località Curine (Somano) e, risalendo la costa, si ritorna in paese.
(Per raggiungere le altre cappelle vedere: Passeggiare nei boschi.)
Rientrando in paese, vicino al campo da calcio e alle scuole, incontriamo Piazza Caduti per la Patria in cui vi è il monumento dell’Alpino dedicato ai bossolaschesi caduti nei due conflitti mondiali, nella II Guerra d’Indipendenza, nella Guerra di Crimea e in quella di Libia. E’ presente un’urna, contenente la terra di Russia, per commemorare i caduti che non trovarono sepoltura nella II Guerra Mondiale.
Passeggiando in direzione Alba, all’altezza della rotonda, si accede al Pian della Croce. Il nome deriva dal pianoro della collina su cui è stato eretto un pilone votivo dedicato a Gesù in Croce. Un tempo nelle vicinanze sorgeva una cappella consacrata a San Bernardo.
Imboccando la scalinata o la salita ciclabile, dal Pian della Croce si raggiunge il Colle della Resistenza. “Qui vivono per sempre gli occhi che furono chiusi alla luce perché tutti li avessero aperti per sempre alla luce” è la poesia che accoglie i visitatori del Parco, scritta appositamente dal poeta Ungaretti per questo colle. Inaugurato nel 1968 dai rappresentanti delle formazioni partigiane, dedicato alla libertà ed a coloro che per essa hanno combattuto, è immerso in una selva che ricrea quella che un tempo ricopriva la Langa. L’anfiteatro, ideato come luogo di raduno, è stato progettato dall’architetto torinese Amodei, mentre lo scultore Santoro ideò il cancello e la struttura centrale.
Proseguendo in direzione Alba si raggiunge la località Fontana Azzurra, caratterizzata dalla rinomata sorgente. In dialetto viene chiamata “squailet”: piccola ciotola che accoglie l’acqua sorgiva conosciuta per le benefiche virtù. Murato ma ancora visibile, nelle vicinanze vi è il lavatoio pubblico fatto costruire nel 1903.


Foto

Passeggiare nel paese



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